A peso morto
La vita si mostra in tutta la sua difficoltà ma, quando la decisione è presa, si può andare avanti (...)
Massari riafferma il valore di tenere duro e, nonostante le vicissitudini, buttarsi il passato alle spalle senza rimorsi né rimpianti.
Con "A peso morto" Massari fotografa una pietas contemporanea che arriva dritta al cuore.

Una performance site-specific graffiante, una sorta di fotogramma di una periferia senza tempo e identità. I protagonisti sono comparse passive di una città che non riconoscono, di una periferia voluta, desiderata, ma sottratta a morsi nell’inutile e alquanto misteriosa nuova definizione di “Città Metropolitana”, che significa tutto e il suo contrario e che sprofonda nell’oblio… La città si “evolve”, si espande, dimenticandosi degli individui che hanno abitato le zone più marginali connotandole con i loro stessi tratti distintivi, con i dialetti, con le proprie memorie, le proprie rugosità. Corpi una volta protagonisti, ora pronti al crollo. Un microcosmo statico, stantio, rigonfio di vuotezza. La performance è uno studio open air sul vuoto della memoria perduta, sull’oblio delle cose andate. Che cosa resta? Corpi esanimi di eroi, re, caduti in disgrazia, malinconici e sognanti, in attesa di qualcuno che si accorga di loro ancora una volta. A peso morto rappresenta la pietas contemporanea con una fisicità che alterna lunghi momenti di staticità a improvvisi cedimenti, dinamiche e antidinamiche, distorsioni, disadattamento, sviluppando una profonda indagine sui cambiamenti e le dinamiche sociali.

Nato ai bordi di periferia, dove i tram non vanno avanti più, dove l’aria è popolare, è più facile sognare che guardare in faccia la realtà.
Eros Ramazzotti

Creazione originale Carlo Massari
Con Carlo Massari
Maschere Lee Ellis
Produzione C&C
Durata 25'
Genere performance site-specific
Tournée IT, DK
Creazione 2018
Crediti foto Melissa Ianniello, Umberto Tati


Premio
TrenOFF
2017
